Quattro piccole storie

Parole e musica: Carlo Boncompagni

Passano passano
Corrono i giorni
Giorni feriti
Giorni bastardi
Giorni passati fra pace e frastuono
Giorni sprecati a far niente di buono…

Da bambino passavo tutto il tempo in cortile
A giocare con gli altri tra maggio ed aprile
E quando la mamma chiamava per cena
Eravamo ancora dentro la balena.
Ed è stato molto duro uscirne fuori
Per trovare un altro tipo di sorpresa
Ad Atlante il mondo pesa eccome
Pesa sulla schiena, Ma la catena
si è spezzata e resta appesa.

Resti immobile al balcone
Mentre giù la gente balla
A guardare chissà dove
Ignorando quella folla
Mentre i vetri trasparenti forse
Celano i pensieri
Di una donna intenta a fare i suoi mestieri
Il profumo di quei fiori non ti tocca
Il sapore di quei suoi
Non arriva alla tua bocca
Ed io intanto da lontano
Voglio fare mio il mistero
Dei colori di una foto in bianco e nero

Dormi steso fra i cartoni
E così passi la vita
Ricoperto di giornali
e una giacca scolorita
E la gente indifferente passa
e non ti può vedere
Copri loro il volto però mostri il sedere
Mai nessuno che ti chiede cos’è stato
Quale anno e quale giorno
han ferito il tuo costato
Che cos’è che ha scatenato
la tua voglia di buttare
Tutto al vento per fermarti ad aspettare

Una lacrima sottile
Scende nobile sul viso
Scopre agli occhi poco a poco
Quell’immobile sorriso
Disegnato da due mani stese adesso senza indugio
Per donare agli altri un gioco di prestigio.
Non credevi di esser stato fortunato
Non pensavi che quel viaggio sconvolgesse il tuo passato
Che quei volti disprezzati e calpestati dalla folla
Risorgessero da un mondo bianco colla.

Non guardarmi per quello che sembro
Guardami per ciò che sono
E scoprirai che in me c’è un altro uomo.

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